Cons. Stato, Sez. IV, 25 giugno 2019, n. 4345
Il Consiglio di Stato, in sede di gravame proposto avverso la sentenza del giudice di prime cure, reiettiva del ricorso con il quale la società appellante, quale proprietaria di un’area ricompresa dal PUG, approvato con delibera del Consiglio comunale, aveva censurato la disciplina recata dalle NTA, precisa, sulla scorta della propria costante giurisprudenza, come l’onere di motivazione che deve essere assolto dall’Amministrazione in sede di pianificazione del territorio sia di carattere generale e pertanto possa essere soddisfatto attraverso l’indicazione dei criteri sottesi alle scelte compiute.
Il disegno urbanistico definito da uno strumento di pianificazione generale costituisce infatti estrinsecazione del potere pianificatorio connotato da ampia discrezionalità, giacché rispecchia delle scelte riguardanti non solo l’organizzazione del territorio, ma il quadro assai più vasto delle opzioni inerenti al suo sviluppo socio-economico.
Le scelte urbanistiche configurano dunque valutazioni di merito sottratte al sindacato giurisdizionale di legittimità, salvo i casi in cui risultino inficiate da errori di fatto, violazioni procedurali, illogicità abnormi o siano confliggenti con particolari situazioni che abbiano dato luogo ad aspettative qualificate.
avv. Marco Bruno Fornaciari