Corte cost., 19 giugno 2019, n. 147
La Corte costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale degli artt. 12 e 13 della legge della Regione autonoma Valle d’Aosta, 20 marzo 2018, n. 3, nella parte in cui, in evidente deroga all’assetto unitario e onnicomprensivo del provvedimento unico contemplato dall’art. 27-bis del d.lgs. n. 152/2006, c.d. Codice dell’ambiente, configura il provvedimento di VIA regionale quale atto autonomo da integrare nell’atto autorizzativo rilasciato da altre strutture regionali competenti, così da frazionarne il contenuto e limitandosi a contenere le informazioni e le valutazioni necessarie a stimare ed a contenere l’impatto ambientale del progetto realizzato.
La legge regionale de qua viene censurata, inoltre, nella parte in cui (art. 10) prevede che i soggetti competenti in materia territoriale e ambientale possano esprimere il loro parere anche «nell’ambito della conferenza di servizi indetta dalla struttura competente», atteso che il richiamato art. 27-bis del d.lgs. n. 152/2006 esprime, in uno all’art. 14, comma 4 della l. n. 241/1990, <<un unico disegno riformatore» che «individua un punto di equilibrio tra l’esigenza di semplificazione e di accelerazione del procedimento amministrativo, da un lato, e la “speciale” tutela che deve essere riservata al bene ambiente, dall’altro» (Corte cost., 27 dicembre 2018, n. 246).
Viene censurata, infine, la disposizione di cui all’art. 16, comma 1 della delle della Regione Valle d’Aosta, n. 3/2018, nella parte in cui, in via sostitutiva di alcuni tra gli allegati di cui alla l. r. Valle d’Aosta, n. 12/2009, assoggetta a VIA regionale procedimenti di competenza statale; annovera, tra i progetti da sottoporre a VIA, alcune tipologie di progetti che soggiacciono a semplice procedura regionale di verifica di assoggettabilità a VIA; si riferisce a progetti che la disciplina statale considera di competenza statale, come da allegati al d.lgs. n. 152/2006, o comunque a progetti non previsti, per tipo e dimensione, dalla normativa statale.
avv. Marco Bruno Fornaciari