Articolo edito su La Gazzetta del Mezzogiorno di Avv. Lucia Di Ciommo
Con la diffusione dei veicoli elettrici è notevolmente cresciuta l’esigenza di creare una fitta rete di punti di ricarica. L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (di seguito ARERA), da sempre impegnata in questo settore, ha affermato che i costi per lo sviluppo, l’esercizio e la manutenzione delle reti elettriche sono posti in capo a tutti gli utenti del sistema elettrico, tramite l’applicazione di tariffe per i servizi di rete non discriminatorie, definite da questa stessa Autorità.
Tuttavia, anche se la ricarica dei veicoli elettrici è un servizio che non rientra nel perimetro della regolazione affidata all’ARERA, quest’ultima ha ritenuto che rientri tra i propri compiti istituzionali anche fornire a cittadini, imprese e istituzioni informazioni il più possibile chiare, precise e utili per compiere le proprie scelte di investimento, proseguendo le attività già intraprese da diversi anni a favore dello sviluppo della mobilità elettrica.
Difatti, lo scorso 3 maggio 2021, l’ARERA ha pubblicato un rapporto sui dispositivi di ricarica per veicoli elettrici sulla ricognizione su “Mercato e caratteristiche dei dispositivi di ricarica per veicoli elettrici”, il quale ha rappresentato fin da subito una guida per gli operatori del settore.
Nella specie, ha fornito una serie di dati ed informazioni affidabili in modo da garantire un quadro informativo utile e completo, anche in ragione degli importanti cambiamenti che si stanno verificando nei mercati retail dell’energia e del gas naturale.
Per ARERA tale quadro informativo ha consentito di fondare su solide basi le proprie valutazioni relative ad eventuali meccanismi innovativi per l’accesso e l’utilizzo delle reti, coperture economiche per investimenti in tecnologie abilitanti, l’interazione tra le reti elettriche ed i veicoli, modalità di promozione di progetti pilota o di aggregazioni funzionali ai mercati del dispacciamento, ecc.
Proprio alcune delle informazioni raccolte e presentate in questo rapporto hanno, ad esempio, consentito di definire con maggiore precisione molti dettagli dell’iniziativa sperimentale recentemente avviata, tesa a favorire la ricarica dei veicoli elettrici in ambito privato nelle fasce orarie notturne e festive (delibera 15 dicembre 2020, 541/2020/R/eel).
A tal proposito, si ricorda che dal 3 maggio 2021 al 30 aprile 2023, potranno presentare domanda coloro che vorranno aderire alla gestione operativa di questa nuova sperimentazione, tesa a sfruttare le potenzialità offerte dai misuratori elettronici installati presso tutti i clienti connessi in bassa tensione, al fine di offrire una maggiore disponibilità di potenza prelevabile nella fascia oraria notturna/festiva, a parità di spesa e nei soli casi in cui sia dimostrabile l’utilizzo a fini di ricarica di veicoli elettrici.
Tra gli elementi significativi della prima ricognizione “Mercato e caratteristiche dei dispositivi di ricarica per veicoli elettrici”, pubblicato da ARERA, vi sono 225 modelli di dispositivi di ricarica per le auto elettriche, con potenze dai 2 kW ai 350 kW, prodotti da 24 aziende. Apparati che vanno dalle wallbox casalinghe alle colonnine stradali, dalla ricarica slow e quick a quelle fast e ultra-fast.
Le tariffe oscillano dai 700 euro dei dispositivi ideati per le famiglie, agli oltre 80 mila per le ricariche ultra-veloci ad uso degli operatori professionali di ricarica, con un prezzo unitario per ogni kW installato che va da 36 a 580 euro, in relazione alla velocità di ricarica (quindi potenza elettrica in gioco).
Inoltre, recentemente, la medesima Autorità, a firma del Presidente Stefano Besseghini, con Deliberazione dell’11 maggio 2021, n. 191/2021/R/com, ha nuovamente aggiornato il sistema di monitoraggio retail, operando con un intervento di semplificazione degli oneri informativi posti in capo agli operatori nell’ambito dei servizi di ultima istanza.
In particolare, è stato ritenuto opportuno aggiornare il sistema di monitoraggio, con specifico riferimento alle informazioni afferenti agli switching nel settore del gas, ai punti di riconsegna, ai servizi di ultima istanza del settore elettrico e del gas ed ai punti di prelievo allacciati in Alta e Altissima tensione e quelli in bassa o media tensione.
Giova rammentare che il contesto normativo del settore in analisi si è evoluto grazie alla Direttiva 2014/94/UE, la quale radicato la propria attenzione sull’assunto che lo sviluppo e l’esercizio delle infrastrutture di ricarica in luoghi accessibili al pubblico dovrebbero essere ispirati ai principi di un mercato concorrenziale con accesso aperto a tutti i soggetti che possiedono e gestiscono punti di ricarica in luoghi aperti al pubblico.
Tra gli aspetti rilevanti derivanti dal recepimento della Direttiva 2014/94/UE, si segnala che:
1) il proprietario di un veicolo elettrico potrà effettuare la ricarica in qualsiasi punto “senza dover stipulare un contratto con il fornitore di energia elettrica o gli operatori di ricarica”, quindi con mezzi di pagamento ordinari;
2) i distributori di energia elettrica, avranno l’obbligo di cooperare su base non discriminatoria con qualsiasi operatore dei punti di ricarica accessibili al pubblico.