La realizzazione di un nuovo edificio in un’area per la quale lo strumento urbanistico prevede la previa adozione di un piano-particolareggiato non può prescindere dalla considerazione che, sebbene la sua dotazione di opere di urbanizzazione primaria sia da ritenersi completa, quella delle opere secondarie, che, per alcune di esse, si limita a rispondere ai minimi di legge, potrebbe essere incrementata mediante l’apporto di un’ulteriore pianificazione (piano-particolareggiato), prioritariamente rispondendo all’esigenza di parcheggi e spazi verdi di quartiere. Tali circostanze inducono, pertanto, ad escludere che rispetto ad un lotto intercluso risulti del tutto superflua o inutile una pianificazione di dettaglio. In tal senso gioca un ruolo fondamentale l’esigenza di addivenire ad una coerente armonizzazione dell’intervento con il preesistente aggregato urbano, particolarmente necessaria in ragione della natura dell’edificio progettato (nel caso specifico residence a destinazione turistica) e del contesto in cui si sarebbe andato ad inserire (centro storico cittadino) (Cons. Stato, Sez. IV, 7 ottobre 2019, n. 6737).
Avv. Marco Bruno Fornaciari